Il nome del bosco deriva dai numerosi massi lavici che vi si trovano, risalenti a un antico vulcano. Tra questi massi crescono alberi secolari, alcuni dei quali alti più di 25 metri e con diametri superiori al metro. L'atmosfera del luogo è magica, con alberi dalle forme contorte, grandi tronchi caduti, tappeti di muschi e felci, e un ricco sottobosco che in primavera si colora di fiori.Camminando lungo i sentieri, ci si immerge in una natura rigogliosa, che sorprende con colori, profumi, suoni e incontri inaspettati con vari animali che qui trovano nutrimento e rifugio.
Ma il Bosco del Sasseto non è solo natura: racconta anche la storia di un uomo, il marchese Edoardo Cahen, che alla fine del XIX secolo, dopo aver restaurato il castello sovrastante, amò così profondamente questo parco selvaggio da sceglierlo come sua ultima dimora. Il marchese Cahen fu sepolto in un mausoleo neogotico, progettato dall'architetto senese Giuseppe Partini alla fine del XIX secolo, nello stesso periodo in cui veniva ristrutturato il castello. In una radura all'interno della foresta, il mausoleo del marchese si erge come un'imponente testimonianza della sua passione per questo luogo.
Durante gli stessi anni, i giardini e i sentieri del bosco vennero progettati dai paesaggisti francesi Henry e Achille Duchêne. Essi crearono un complesso sistema di ambienti paesaggistici, alternando zone boscose ad altre più regolari, enfatizzate da parterre disegnati con siepi e fiori, donando al Bosco del Sasseto un'atmosfera unica e suggestiva che affascina i visitatori ancora oggi.
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