I Bourbon del Monte e l'Epoca Moderna
Alla fine del XVI secolo, il borgo subì una significativa trasformazione. Papa Clemente VIII, in risposta a un torto subito dai Monaldeschi della Cervara, confiscò metà delle proprietà di Trevinano, che furono assegnate alla Camera Apostolica. L'altra metà del territorio fu acquistata dal Vescovo di Orvieto, il Cardinale Giacomo Simoncelli.
Nel XVII secolo, il borgo passò sotto il controllo dei Bourbon del Monte, una famiglia nobile che non risiedeva stabilmente a Trevinano, ma che gestiva il territorio attraverso un amministratore. Il Marchese Gian Mattia Bourbon del Monte, primo a insediarsi nel borgo, aveva il diritto di "patronato" sulla chiesa parrocchiale, un privilegio già concesso ai Monaldeschi da Papa Pio IV. I boschi circostanti, ricchi di querce e cerri, rappresentavano una fonte di reddito importante, sebbene lo sfruttamento intensivo portò a un massiccio abbattimento degli alberi.
Il Canonico di San Pietro, il Marchese Arimberto Bourbon del Monte, mostrò particolare interesse per Trevinano, abbellendo la chiesa e istituendo nel 1744 il "Monte Frumentario", un'istituzione caritatevole destinata ad aiutare le famiglie bisognose del borgo, fornendo prestiti di grano.