La street art ha avuto come protagonisti grandissimi artisti internazionali. Il progetto prevedeva che gli artisti vivessero la città, istaurando un legame le persone, immergendosi nelle sue atmosfere, prima di realizzare i loro lavori.Daniel Eime, portoghese, ha realizzato “La Maestra” nel 2015 nel Piazzale Santa Maria. L’artista ha preso ispirazione da una foto e con il suo stencil la ha trasformata in nuove composizioni suddivise in più sezioni della stessa immagine, restituendo un’opera muraria in bianco e nero. Chekos Art insieme a Persico e Ringotattoart hanno realizzato “Hedy Lamarr”, tramite una particolare tecnica che la rende ben visibile solo da lontano. Più ci si avvicina più il volto di Edy Lamarr sembra annebbiarsi, fino a sfumare quasi del tutto i suoi contorni.Fintan Magee, australiano, ha realizzato “Drowning While Standing”, il quale rappresenta un giovane che sta annegando in piedi, con la testa incastrata in un involucro di plastica. L’opera è stata ispirata dal ritiro degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi sul clima (voluto da Donald Trump e successivamente annullato da Joe Biden). Un’immagine claustrofobica che fa riflettere sull’emergenza climatica.
La Rouille, dalla Francia ha portato ad Acquapendente la “Rivoluzione empatica”, dove protagonista è un volto femminile dallo sguardo penetrante, ma anche provato. Realizzato su una casa anonima sembra esprimere la necessità della donna di liberarsi dall’anonimato di una vita cupa.Bosoletti, dall’Argentina, ha composto “Desarraigo”, un murales intriso di forza e senso di ribellione verso un capitalismo malato. Realizzato nel 2016 nel Vicolo degli Orti, rappresenta una madre che ha perso i propri figli a causa di un governo dittatoriale e capitalista come quello argentino, terra natale dell’autore “Francesco Bosoletti”.Alessandro Carloni ha realizzato nel 2016 nella Piazzetta di Via del Rivo, “Il mondo fiabesco”. Ha tratto ispirazione, come dichiara l’artista stesso, dai Pugnaloni aquesiani.Paolo Kadmeia Marziali, italiano, nel 2017 ha realizzato “Expectatio”. L’artista ha dichiarato: “Il muro dove ho chiesto di poter dipingere la mia opera, in via di Santa Vittoria, è molto caro ai miei concittadini, di lì passano tutte le processioni religiose, le infiorate e di lì si accede alla chiesa che custodisce la statua della Madonna del Fiore, un simbolo importante per Acquapendente. Avere la possibilità di dipingere in presenza degli anziani mi ha restituito una grande emozione. Quel muro mi farà pensare sempre alla mia città, alla mia gente, alla Madonna di tutti”.Manolo Mesa, spagnolo, nel 2017 ha dato via a “Retrato de Osvaldo” cioè il “Ritratto di Osvaldo” un pastore acquesiano che l’artista ha conosciuto personalmente durante la sua permanenza nel borgo. Dal volto del pastore emerge un senso di malinconia struggente e si intrecciano il passato e la tradizione contadina.La tradizione contadina e il confronto tra passato e futuro sono al centro anche del murales realizzato nel 2016 dagli italiani Ringo e Birra. Il volto scavato di un’anziana donna, dallo sguardo profondo, che si relaziona con l’immagine di un aereo.
Artez ha realizzato “Aspettando i Pugnaloni” in cui la donna ritratta incarna lo spirito della tradizione dei Pugnaloni. Seduta e circondata da fiori, tiene uno di essi protettivo al petto, mentre lancia uno sguardo sospettoso. I suoi riccioli scuri sono raccolti in una crocchia ordinata in cima alla testa, pronta per l’azione. Questo soggetto si inserisce perfettamente nello stile caratteristico dell’artista, che spesso include elementi vegetali e donne in stati di contemplazione, riflettendo sull’idea di azione.L’artista irlandese Helen Bur ha rappresentato il dramma dei bambini migranti. Sulla grande parete compare il volto addolorato di un ragazzino che sembra trattenuto da mani che gli schiacciano la testa. Eppure su quella testa c’è un’aquila che vorrebbe portarselo via, salvarlo dal suo destino di morte, restituirgli quella libertà negata. Le mani rappresentano il mondo adulto delle guerre, che va a spezzare i destini dei più piccoli.
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