La piazza è intitolata a Girolamo Fabrici d’Acquapendente, nato qui nel 1533 da una famiglia nobile. All’età di 17 anni, si trasferì a Padova per studiare medicina e divenne un grande anatomista. Tito Sarrocchi lo ha immortalato in una splendida statua posizionata al centro della piazza, dove è rappresentato con la testa leggermente inclinata in avanti, quasi come fosse colto nell’atto di spiegare le sue scoperte. In una mano brandisce i coltelli da chirurgo, mentre con l’altra è appoggiato a un piedistallo su cui sono posati i suoi libri.Il Palazzo Comunale, costruito nei decenni successivi all’unità d’Italia nell’area dove si trovava il vecchio palazzo, è un’opera imponente realizzata in stile neoclassico e progettata da Guglielmo Meluzzi. L’aspetto attuale del palazzo risale ai lavori conclusi nel 1884, realizzati dal costruttore viterbese Grandori sotto la direzione dell’architetto Meluzzi. La struttura precedente, demolita nel 1877, era caratterizzata da una torre campanaria più alta rispetto al corpo del palazzo, munita di orologio e campane.
Il palazzo si presenta in forme neoclassiche, imponente rispetto alle dimensioni della piazza. Il piano terra è caratterizzato da un portico con dodici pilastri di facciata e undici archi di collegamento. Sopra la cornice che inquadra il portico si sviluppano due ordini di finestre corrispondenti ai due piani dell’edificio. In cima, l’edificio è coronato da un grande orologio inquadrato dagli stemmi del Comune di Acquapendente. L’accesso al palazzo avviene attraverso una scala monumentale che conduce ai piani rialzati. Di particolare impatto è il primo piano, dove un grande corridoio si affaccia sulle finestre di facciata, con tutte le stanze che si aprono su questo corridoio.Sulla piazza prospettano alcuni palazzi risalenti al XVI secolo, adornati da portali in basaltina: Palazzo Petrucci-Piccioni, Palazzo Benci-Caterini e Palazzo Savini-Costantini, rispettivamente di fronte, sulla destra e sulla sinistra del Municipio. Piazza G. Fabrizio, insieme alla contigua Piazza G. Oberdan, al Corso Taurelli Salimbeni, a Piazza N. Sauro e alle due piazzette delle fonti del Rigombo e della Rugarella, delineano una sequenza di spazi che definisce un originale ed elegante disegno urbanistico.
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