La vita rurale era profondamente influenzata dai cicli naturali e dalle tradizioni religiose, che scandivano il tempo e offrivano momenti di socialità e riflessione. La famiglia contadina era numerosa, con i figli visti come una risorsa preziosa per il lavoro nei campi.
Le feste religiose rappresentavano un'importante occasione di pausa dalle fatiche quotidiane, offrendo ai contadini momenti di incontro e celebrazione. Durante queste ricorrenze, gli abiti del lavoro venivano sostituiti dai vestiti della festa, custoditi con cura per queste rare occasioni. Il sentimento religioso era profondo e permeava ogni aspetto della vita quotidiana, spesso mescolato a forme di superstizione.
Le serate invernali erano trascorse in famiglia, riuniti attorno al fuoco, con le donne impegnate nella filatura e gli uomini nella riparazione degli attrezzi agricoli. Si recitava il Rosario e si raccontavano storie, alcune sacre, altre legate a leggende di streghe e paure. La vita era semplice e scandita da ritmi lenti, ma serena, con esigenze limitate e una forte coesione comunitaria.
Il lavoro nei campi e nei boschi, pur essendo faticoso e spesso estenuante, era accompagnato da un senso di solidarietà e condivisione. Le tradizioni legate ai lavori agricoli, come la trebbiatura, erano occasioni di festa, con le massaie che preparavano banchetti per celebrare la fine della raccolta. Anche la tradizione dei fuochi alla vigilia delle grandi solennità religiose era un momento di unione e devozione, con i contadini che illuminavano l'orizzonte con le loro fiamme in segno di fede.