La Rouille, dalla Francia ha portato ad Acquapendente la “Rivoluzione empatica”, dove protagonista è un volto femminile dallo sguardo penetrante, ma anche provato. Realizzato su una casa anonima sembra esprimere la necessità della donna di liberarsi dall’anonimato di una vita cupa.
Bosoletti, dall’Argentina, ha composto “Desarraigo”, un murales intriso di forza e senso di ribellione verso un capitalismo malato. Realizzato nel 2016 nel Vicolo degli Orti, rappresenta una madre che ha perso i propri figli a causa di un governo dittatoriale e capitalista come quello argentino, terra natale dell’autore “Francesco Bosoletti”.
Alessandro Carloni ha realizzato nel 2016 nella Piazzetta di Via del Rivo, “Il mondo fiabesco”. Ha tratto ispirazione, come dichiara l’artista stesso, dai Pugnaloni aquesiani.
Paolo Kadmeia Marziali, italiano, nel 2017 ha realizzato “Expectatio”. L’artista ha dichiarato: “Il muro dove ho chiesto di poter dipingere la mia opera, in via di Santa Vittoria, è molto caro ai miei concittadini, di lì passano tutte le processioni religiose, le infiorate e di lì si accede alla chiesa che custodisce la statua della Madonna del Fiore, un simbolo importante per Acquapendente. Avere la possibilità di dipingere in presenza degli anziani mi ha restituito una grande emozione. Quel muro mi farà pensare sempre alla mia città, alla mia gente, alla Madonna di tutti”.
Manolo Mesa, spagnolo, nel 2017 ha dato via a “Retrato de Osvaldo” cioè il “Ritratto di Osvaldo” un pastore acquesiano che l’artista ha conosciuto personalmente durante la sua permanenza nel borgo. Dal volto del pastore emerge un senso di malinconia struggente e si intrecciano il passato e la tradizione contadina.
La tradizione contadina e il confronto tra passato e futuro sono al centro anche del murales realizzato nel 2016 dagli italiani Ringo e Birra. Il volto scavato di un’anziana donna, dallo sguardo profondo, che si relaziona con l’immagine di un aereo.